Pensavo fosse meno dura
Il significato letterale della parola trail è traccia, sentiero. Mentre il significato di trail running è correre in auto-sufficienza perché ogni concorrente che partecipa a queste corse deve pensare esclusivamente a se stesso, portandosi appresso in uno zainetto tutto l’occorrente per sopravvivere in quanto i ristori, garantiti ogni 10-12km, possono essere costituiti da semplicissime fontane che si trovano sul percorso da cui attingere l’acqua e i percorsi, ottimamente segnalati con cartelli e bolli, non sempre sono presidiati da persone. Questa è la formula principale del “Mondo Trail” oltre che la grande distanza da percorrere ed i tracciati che si sviluppano su strade sterrate e sentieri più o meno belli in ambiente di media/alta montagna.
A me è sempre piaciuto correre sugli sterrati e stare in mezzo alla natura e soprattutto sono un amante della montagna, quindi da qui la decisione di partecipare a questa corsa apparentemente non durissima leggendo… >>>Alessio Guzzetti
Un trail di 61 km nel parco del Fenera. Sogno o realtà?
Premetto che, quello che sto per scrivere è al limite della credibilità, perciò chi leggerà queste righe è libero di crederci o no. Ma andiamo per ordine.
Sabato 24 aprile c.m. nel pomeriggio mi metto a letto per la solita pennichella e dolcemente scivolo in un sonno profondo…. e sogno che in val Sesia a Cavallirio si disputava un trail di 61 KM con 2500 mt di dislivello positivo e altrettanto negativo; partenza alle 7,00 di domenica 25, con possibilità di pernottamento in palestra onde evitare la levataccia (per i fuori porta). Sempre nel sogno, decido di andarci e provare l’esperienza di queste distanze, tanto sognando si può fare di tutto no? Prendo materassino, sacco a pelo e parto. Arrivato sul posto a distribuire i pettorali trovo –un conoscente- Maurizio Scilla uno che i trail li corre e li organizza pure. Poi (non vorrei ripetermi), ma sempre nel sogno, mi siedo per mangiare… >>>Peppino Pittalà
SAMARATE: i racconti del “PIEDE”…. e le FOTO
Mattinata soleggiata e calda, ed è la prima volta quest’anno, anche troppo calda direi, infatti una certa afa fa capire già dal riscaldamento che ci sarà da sudare. Entro in zona partenza e la prima persona che incontro è Antonio, click! Buona l’organizzazione di questa prima edizione di questa nuova 10 Km del piede d’oro, a proposito i km erano segnati da manuale Garmin! Precisissimi, e infatti sono stati tanti i podisti che a fine gara hanno commentato positivamente ed un po’ ironicamente questo fatto con battute del tipo: "incredibile per una gara del piede d’oro", in effetti a volte i Km di queste gare sono segnalati in amniera un po’ creativa! Passatemi il termine.
Tantissimi gli amici/rivali al via, per noi gialloneri del Casorate è gara sociale e sono davvero tante, quasi tutte le facce note che incontro. Sorrisi, scherzi, battute poi proprio quando mi sento chiamare dal Vince e mi distraggo ecco lo sparo! Il percorso mi piace molto, non c’è mai soluzione di continuità nei ghiri-gori disegnati nei boschetti che costringono a tenere un ritmo alto mentre l’afa e la serale di Mezzomerico del Venerdì precedente si fanno sentire. Al km 6 purtroppo vedo Fabio che si è infortunato, mi spiace molto, quest’anno si era messo a correre fortissimo e ormai fa parte dei VIPs. Forza Fabio non mollare, non aver fretta di recuperare e tornerai più forte. La gara va via bene sui 3.52 min/Km di media e mi porto al traguardo senza affanni particolari.
Mi ristoro velocemente e poi via…a casa per la doccia e per prepararmi per il pranzo. C’è un Angelo che mi aspetta.
Andrea Maltagliati