Stramilano: un rituale lungo 36 anni.

  I ricordi di un papà…..di Antonio Capasso

Era il 1972, da pochi mesi era nato il mio primo figlio e nello stesso anno, qualche mese dopo, vedeva la luce la prima Stramilano con la benedizione del famoso sindaco del tempo, Aldo Aniasi. Da allora, ogni anno, come in un rituale assistiamo al ripetersi di questa festa popolare cittadina del podismo che calamità migliaia e migliaia di persone di tutte l’età. Così anche quest’anno, domenica 1 aprile, assisteremo o parteciperemo a questo evento multicolore tanto atteso in città ed in provincia.
Sin dai primi anni della nascita di questa podo-festa  io, come tanti altri, scendevo da casa per assistere, almeno per un’ora al passaggio di questa marea allegra e multicolore di persone. (Ed allora, come oggi, gli automobilisti bloccati agli incroci schiumavano dalla rabbia per la sottrazione momentanea del “loro” territorio.) C’erano giovani e vecchi, bambini, papà e mamme con neonati nel carrozzino, cani al guinzaglio…tanti e tutti rigorosamente con pettorale.  Negli anni ottanta io e i miei bambini, al passaggio del “corteo” sotto casa ci attaccavamo e via, per qualche chilometro, tutti insieme corricchiando o camminando. Negli anni ‘85/’90 anche noi ufficializziamo la partecipazione alla “Stramilano dei 50.000” con l’acquisto del pettorale (poche migliaia di lire alla Standa sotto casa…oggi bisogna fare un “mutuo”!) e la partenza in massa da Piazza Duomo. Si correva insieme per qualche chilometro, poi, irrimediabilmente, loro andavano ed io stanco, sudato e affaticato li raggiungevo all’Arena e dopo un tempo interminabile di ricerche ci ricongiungevamo per fare ritorno a casa in tram o in filobus. Oggi non è molto differente, salvo che si sono invertite le parti…. io corro (!) e loro non ne vogliono più sapere! La festa continua.
Nel 1976 nasceva anche la Stramilano agonistica sulla distanza dei 21 km, con la partecipazione di tanti nomi illustri del podismo Nazionale e Internazionale. Una mezza maratona (a cui anch’io ho partecipato un paio di volte) come tante altre in giro per l’Italia e per il mondo, solo che qui, gli automobilisti continuano a strombazzare ed ingiuriarti….se va bene!
Antonio Capasso
 


……e quella dei figli….di Antonio
 
C’era una volta la Stramilano. Evento che si ripeteva ogni anno a ridosso dell’apertura della “Fiera Campionaria” e sempre ricordo piovigginava. La Stramilano era per noi ragazzini una gran festa. La possibilità di sottrarsi per alcune ore al controllo dei genitori e correre, camminare, cantare lungo le strade di Milano. Ricordo i preparativi a scuola, le ragazze con le ragazze, i maschi con i maschi e poi si aggiungevano altri amici, le corse ai grandi magazzini vicino casa per comprare i pettorali (anche 15 giorni prima). La mattina della corsa eravamo in piedi all’alba ad aspettare frementi la parola d’ordine: allora andiamo? Via giù per le scale noi tre poi Alessandra, Marco, Valeria, Checco che uscivano dal portone accanto e tutt’insieme nel lungo serpentone colorato che si snodava sotto casa; poi in quell’allegra e colorata umanità ci cercavamo: Laura! Diego! Ale! Franci! Lu’! Andrea!! Correva anche il mio fratellino piccolo che quando si stancava era solito dire: mi fanno male i polmoni dei polsi! Ricordo la passione (oltre la corsa) sfegatata per i punti di ristoro, quando ne vedeva uno metteva le tende! Non importava se restava indietro, ci saremmo ritrovati.
C’era una volta? No, c’è ancora la Stramilano, ma l’abito è cambiato come la “Campionaria” (che non c’è più) solo la pioggia continua a bagnarla fedele. 
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